logo

News

OUTDOOR COOKING

Progetto in collaborazione con Silvia Goldoni e Lucia Mazzucca esperte di formazione aziendale e sviluppo risorse umane
Contesto
La Cucina viene scelta come metafora dell’Azienda poiché, come in essa, per raggiungere un obiettivo finale, è necessario saper utilizzare conoscenze, risorse, metodi e strumenti organizzativi. Occorre, in altre parole, sviluppare competenze di carattere manageriale.
Il percorso formativo di Cooking Outdoor intende, infatti, dimostrare, attraverso un’esperienza traslata dal mondo Cooking, che come un piatto ben riuscito trova le sue fondamenta nella ricerca delle migliori materie prime e nell’armonico equilibrio con cui tali materie vengono accostate, così un’azienda trova la sua chiave di successo quando dispone di un team compatto e coeso ma, allo stesso tempo, perfettamente equilibrato. E se in una pietanza l’indice di gradimento è espresso dalla soddisfazione (del palato prima di ogni cosa) di chi la gusta, così nel mondo aziendale, il gradimento è espresso dal riscontro di mercato e dalla capacità costante di fidelizzazione dei clienti. Esattamente come un patron chef che vedrà, nel proprio ambito di ristorazione, il costituirsi di un gruppo di clienti ‘affezionati’ e ‘seguaci’.
Obiettivi formativi
· Gestire un gruppo di lavoro, facendo emergere sentimenti di coesione, appartenenza e coinvolgimento
· Individuare le dinamiche che impediscono al team di rendere al massimo evidenziandole al fine di poterle superare
· Comunicare adeguatamente in relazione al contesto
· Rispettare i tempi necessari allo svolgimento di determinati compiti
· Prendere decisioni efficaci in situazioni di criticità
Aree tematiche di intervento
· Organizzazione
· Cultura e valori aziendali
· Problem Solving
· Gestione delle criticità
· Rispetto dei ruoli
· Rispetto dei tempi
· Comunicazione efficace

Destinatari
Manager, imprenditori e, più in generale, chiunque debba lavorare in gruppo o abbia bisogno di imparare ad esercitare una leadership efficace sui propri collaboratori.
Durata
Si prevede la realizzazione del percorso in due giornate di formazione in aggiunta ad una sessione di follow up in Azienda. La struttura prescelta per la realizzazione dell’intervento formativo dovrà essere dotata di un laboratorio di cucina ampio ed attrezzato.
Contenuti didattici specifici e strutturazione delle giornate di formazione
Prima giornata
Il percorso di formazione comincerà con un momento di auto-valutazione dei partecipanti volto ad individuare le competenze dei medesimi correlate al contesto esperienziale scelto come metafora, in questo caso alla cucina. Si prevede, allo scopo, la somministrazione di un test individuale al fine di valutare la conoscenza dei partecipanti sui seguenti aspetti:
· la spesa per la realizzazione di un pranzo o una cena in dipendenza di un budget definito
· la scelta delle materie prime
· i criteri per la composizione di un ‘buon menù ‘
· le principali tecniche di cottura
· gli aspetti distintivi del linguaggio culinario
I risultati del test confluiranno in un momento di debriefing in cui ogni partecipante indicherà le competenze che ritiene di avere e quelle sulle quali si sente più debole. Il trainer, a quel punto, individuerà un tema di lavoro sul quale far cimentare i partecipanti, suddivisi in micro squadre, nello sviluppo delle proprie capacità culinarie (output: realizzazione di una o più pietanze). Nel corso della fase realizzativa, il trainer interverrà con la simulazione di contesti di criticità finalizzati a percepire la capacità di problem solving immediata dei partecipanti, nel rispetto del raggiungimento dell’obiettivo finale. Le dinamiche di gruppo contestualmente a piccole “trappole” che riproducono situazioni operative in cui le criticità possono essere di continuo “dietro l’angolo” (mal funzionamento degli attrezzi tecnologici di cucina che rallentano i tempi di esecuzione di una portata, spesa sbagliata, mancanza di ingredienti, ecc.) contribuiranno a far emergere i punti di forza e di debolezza sia del gruppo che dei singoli. I partecipanti verranno anche messi alla prova sulla propria flessibilità individuale attraverso stimoli, sempre di carattere operativo, quali ad esempio un cambiamento (parziale o totale) del menu o criticità inaspettate (v. proposte gastronomiche rivolte a soggetti con intolleranze alimentari). Al termine della preparazione e della degustazione guidata delle pietanze, sono previsti momenti di riflessione/ discussione in cui si valuteranno le dinamiche di socializzazione/ confronto emerse nel team finalizzate, oltre che alla condivisione
dei risultati, al miglioramento individuale e di gruppo.

Seconda giornata
Il fulcro della giornata sarà rappresentato dalla realizzazione di un vero e proprio evento gastronomico in masterclass: la realizzazione di una cena di gala servita ai commensali nel rispetto delle più accreditate regole del bon ton della tavola e accompagnata dalla documentazione delle fasi realizzative attraverso una video presentazione contestuale alla cena, comprensiva della spiegazione anche di carattere storico/culturale di
ciascuna pietanza. L’evento sarà guidato da uno chef professionista e da un sommelier che avrà il compito fondamentale di far comprendere l’importanza dell’accostamento del vino al cibo, nell’ottica della complessa dinamica descritta in premessa: favorire la fidelizzazione e la soddisfazione finale del cliente.
Il percorso formativo prevede, a distanza di qualche tempo, una sessione di follow up in Azienda nella quale, attraverso uno specifico Focus Group, condotto dal trainer e dai suoi collaboratori, si avrà l’opportunità di collegare l’attività formativa di Cooking con i contesti lavorativi, facilitando l’apprendimento e, quindi, il cambiamento. Tale attività si sviluppa in due fasi:
Fase 1 - Soddisfazione e azione: attraverso la somministrazione di un breve questionario di gradimento al termine del corso si vuole rilevare il grado di soddisfazione del partecipante e di come questi intenda applicare ciò che ha appreso nel corso dell’intervento formativo.
Fase 2 - Apprendimento: applicando alcune strategie necessarie per il processo di valutazione degli apprendimenti, si mette a fuoco ciò che il partecipante ha imparato durante il corso, attraverso l’uso di test, attività pratiche, giochi di ruolo, simulazioni etc.

Metodologie 

Experiential Learning: l’apprendimento che si desidera stimolare è di tipo esperienziale: i partecipanti, suddivisi in gruppi si cimentano, infatti, di continuo nella realizzazione di determinate fasi fino ad arrivare alla progettazione e realizzazione dell’evento in masterclass. Si ha modo, così, di sperimentare situazioni relazionali analoghe alle dinamiche di gruppo lavorative in un contesto privo di rischi.
Cooperative Learning: i partecipanti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. Il trainer non si configura né come ‘animatore’ né come ‘semplice’ istruttore, ma diviene un facilitatore dell’apprendimento ed organizzatore delle attività, rappresentando una risorsa a disposizione dell’intero gruppo di lavoro. Il trainer struttura, inoltre, ambienti di apprendimento in cui partecipanti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti.
Gruppo di lavoro
· Docente di team building
· Chef professionista
· Sommelier
· Coordinatore didattico
· Tutor didattico